Sistema Nervoso Autonomo

Il Sistema Neurovegetativo è formato da due parti:

  • Componente ortosimpatica

  • Componente parasimpatica

In situazioni fisiologiche (ad esempio durante le normali attività quotidiane) queste due componenti lavorano in sinergia per mantenere l’omeostasi (cioè l’equilibrio fisico-chimico del corpo). Quando, per diversi fattori, una delle due risulta più attiva, l’organismo non tenderà piu all’equlibrio ma lavorerà secondo criteri diversi (che di seguito vedremo nel dettaglio).

Componente ortosimpatica. Attacco o fuga

“L’innalzamento dell’attività nervosa ortosimpatica permette al corpo di sfruttare al massimo le sue risorse (in particolare quelle metaboliche) aumentando le possibilità di sopravvivenza o di successo in condizioni pericolose o comunque difficili.”

In uno stato di simpaticotonia il cervello attiva l’asse HPA (Ipotalamo-Ipofisi-Surrene) per la rapida secrezione di cortisolo nel sangue. Questo ormone è coinvolto in molteplici funzioni metaboliche con lo scopo di attivare l’organismo e renderlo pronto all’azione.

Gli effetti sono aumento del battito cardiaco e del ritmo respiratorio, attivazione della muscolatura, inibizione della digestione e molti altri.

Se questa condizione viene mantenuta per molto tempo, si perde l’equilibrio funzionale e il corpo si allontana dai valori fisiologici di riferimento.
Quando sottoposto ad uno stress, l'organismo attiva una serie di risposte adattative mediate dal sistema ortosimpatico articolate in tre fasi temporalmente distinte:

1) Allarme: Il principale meccanismo di questa fase è l'attivazione dell'asse ipotalamo- ipofisi-surrene (HPA) con la relativa secrezione ormonale (ATCH, CRH e cortisolo). La liberazione di questi ormoni è molto rapida e intensa in quanto costituisce il “pronto intervento” in casi di pericolo.

2) Resistenza: Oltre all’attivazione immediata dell’asse HPA, gli stessi ormoni (ACTH, CRH e cortisolo) agiscono sul sistema libico collegato alla memoria e al comportamento, sul metabolismo, sull’immunità e infiammazione.

3) Esaurimento: Se lo “stress” perdura a lungo si osserva una situazione di “scompenso neuroendocrino” con relativa alterazione dei ritmi biologici e del metabolismo.

Componente parasimpatica. Riposo e digestione

“La funzione del sistema parasimpatico è di aumentare o ricostruire le riserve metaboliche o altre fonti energetiche durante i periodi in cui le circostanze permettono all’animale di riposare in un ambiente protetto”.

Allo stesso tempo, essendo cessato il “pericolo”, il sistema ortosimpatico diminuisce il suo tono, riducendo i livelli di cortisolo nel sangue. Gli effetti sono diminuzione del battito cardiaco e della frequenza respiratoria, rilassamento della muscolatura, attivazione delle funzioni digestive e molti altri.

Tra le varie funzioni, svolge un ruolo fondamenta nella modulazione dell’infiammazione. Nella maggior parte dei casi, questa fase è accompagnata dai sintomi come febbre, dolore, gonfiore, riduzione della mobilità/funzione, ecc…

Equilibrio

Queste componenti caratteristiche del nostro organismo, ci permettono di capire più a fondo la complessità delle funzioni corporee e l’importanza di questi due sistemi integrati.

Da un lato abbiamo una vera e propria “spinta” che permette a tutto l’organismo la massima performance possibile per far fronte ad una situazione di emergenza/pericolo. Gli effetti sono generalizzati cosicché l’organismo possa contare su tutte le risorse disponibili. Il dispendio energetico in questo caso è molto elevato ma funzionale allo scopo.

Dall’altro lato abbiamo “il riposo del guerriero”, un periodo in cui tutte le attenzioni del corpo (e del cervello) sono volte al ripristino e al recupero energetico. Durante questa fase l’organismo non è agile e pronto all’azione in quanto sono in atto processi ripartivi localizzati (sintomi) laddove ce n’è più bisogno.